Cassetta legno composta da:
Le categorie umane
Due assi che danno vita a quattro aree, quattro categorie umane, in funzione di quanto noi ragioniamo con il cuore e quanto con la testa.
Razionale ed irrazionale.
Minor testa e più ragionamento di cuore danno vita a persone buone, ma masochiste perché rischiano di non percepire alcune insidie che possono ritorcersi contro.
Poco ragionamento di testa accompagnato da poco cuore porta ad individui stupidi.
Gli egoisti e banditi, coloro i quali usano poco il cuore, poca empatia e danno più retta al calcolo, alla testa, al razionale.
Ed infine la combinazione che genera un individuo propositivo: intelligente e giusto. Due aggettivi che rappresentano un valore aggiunto per l’identità di una persona.
Quando cuore e testa si bilanciano nel migliore dei modi possibili.
Quindi: tanto cuore, ma anche tanta testa nella vita di tutti i giorni, per agire da intelligenti.
In un “giusto” compromesso.
La curva della vita
Una curva che rappresenta il corso della vita.
Un incedere che è fatto di punti di reazione e relativi tempi.
Ed è da questi ultimi che derivano vantaggi e svantaggi.
Rappresenta il tempismo e quindi la lungimiranza, la capacità di prevedere e magari, perché no, anticipare.
Banalmente detto come “stare sul pezzo”.
A è il punto di reazione di chi riesce a prevedere che c’è un momento di rottura con l’abitudine e quindi un successivo necessario cambio di paradigma.
Chi prima capisce, più vantaggio ha.
B è chi capisce in tempo ed ha un suo punto di reazione; avendo capito dopo di A che c’è bisogno di una svolta, è sì in tempo, ma ha uno svantaggio su chi ha saputo prevedere.
Infine C, chi arriva per ultimo, chi né prevede né reagisce ad una situazione nel giusto tempo.
La curva scende in picchiata.
E non c’è nessuna possibilità di recupero.
Quindi: prima si anticipano i tempi, più vantaggio si ha nel gestire il futuro e quello che si presenta.
Teorie della fortuna
La vita di ogni essere umano è composta dal 50% di fortune e dal 50% di sfighe, non esistono persone più fortunate e persone meno fortunate, è solo una questione di storytelling.
Pensate; andreste mai in macchina con una persona che, appena conosciuta, vi racconta solo di tutti gli incidenti che ha avuto?
No, chiaramente è una sfigato, e finireste per concentrarvi solo su questo aspetto.
Immaginate invece una situazione contraria ed ecco la risposta.
Quindi? Il segreto sta nel raccontare solo le proprie fortune ed “omettere”, se possibile, le proprie sfortune, in questo modo verrete vissuti come persone fortunate, e quindi godrete di fiducia.
Teoria del modello aziendale
Teoria che mette al centro di tutto le persone, a maggior ragione se si pensa ad un’azienda, perchè gli individui sono il motore dell’impresa stessa.
Per prima cosa quindi renderli partecipi, dare ascolto ai loro pensieri ed alle loro idee.
Tutti infatti concorrono al medesimo risultato: il bene dell’azienda che si rifletterà poi anche sui lavoratori stessi.
3 modelli che si sviluppano in relazione a quanto le persone vengono considerate parte attiva su un luogo di lavoro: tre sono gli scenari possibili.
Nel primo modello i lavoratori seguono quello che viene detto loro di fare, ma sono imposizioni dall’alto che vengono recepite in quanto tali; in più,
senza un minimo di struttura nell’organico, si finisce per generare un antimodello (perché privo di struttura) che dà vita ad un’azienda disordinata e perdente.
Il secondo modello è invece graficamente lineare, strutturato, sì efficiente perchè tutti seguono la propria mansione,
ma alla fine noioso e che lascia poco spazio alla creatività degli individui (modello che dà vita ad un’azienda ordinata, efficiente e noiosa).
Infine l’antimodello vincente.
Le persone si guardano, sono tutte parte del sistema, dialogano, tutte hanno il medesimo peso e considerano davvero l’obiettivo come comune a tutti.
E’ un antimodello perché non è statico, ma può variare, ma è in armonia perché tutti sanno di essere parte del lavoro che porta all’obiettivo ricercato e sperato.
E’ vincente perché tutti hanno visibilità sulle funzioni, ovvero la possibilità di indicare il mezzo per arrivare al successo.
Quindi: in un’ambiente di lavoro, come nella vita, le persone contribuiscono personalmente alla riuscita di un’impresa, alla crescita di un qualcosa,
così come alla crescita personale in quanto uomini, se si dà loro la possibilità di farlo. Questo vuol dire armonia, ma anche fornire possibilità di stimoli e confronto.
Teoria del successo
Una linea retta in crescendo, che punta in alto.
I punti A rappresentano la necessità di un cambiamento.
Un’esigenza che parte da noi stessi. La curva, senza questi punti di cambiamento, dopo un po’ di tempo tende a divenire una parabola discendente.
Il punto di svolta permette invece a questa linea di crescere. Verso l’alto.
Quindi: il riconoscere quando ad un certo punto serve un cambiamento nella propria vita ci permette di dare una svolta e puntare sempre più in alto, in tutti in campi.
L’importante è rendersi conto in tempo di quando è ora di cambiare.
Percorsi tra cuore e matematica
Un asse cartesiano che mette in relazioni due variabili: la matematica ed il cuore.
Ragionar di testa e ragionare di pancia.
Il manager pentito incarna la figura di chi prende decisioni troppo legate alla matematica, ma poi capisce l’importanza di tutti quei fattori non numerabili,
monetizzabili, ma che ti portano a vedere oltre. Ecco quindi che inverte la rotta e si butta a capofitto (a torto o ragione?) sul cuore, come per recuperare uno svantaggio emotivo accumulato fino a quel punto.
Il manager rinsavito è colui che inizia la sua scalata (o ascesa) puntando tutto sulla matematica;
ma rinsavisce immediatamente capendo subito l’importanza dell’empatia, della passione per ciò che fa ed il suo essere in funzione con l’estrema razionalità.
L’aquilone di Eatlay rappresenta invece la persona che prima di tutto è mossa dalla passione costante, che imparando la matematica,
punta in alto e in funzione di questo crea l’azienda, combinando così la sua passione con il calcolo.
Quindi: ragionare di cuore, provare passione per ciò che si fa, unita alla conoscenza dei numeri è il primo passo per fare grande un’impresa!
Uve: 100%
Zone produzione: Barolo, Liste, Fossati, Cannubi,
Cannubi San Lorenzo e San Pietro delle Viole.
Esposizione e altitudine: sud/sud – est; 290-370 mt. s.l.m.
Tipologia del terreno: marne calcareo argillose
Sistema di allevamento: guyot
Densità dell’impianto: 4.000 ceppi per ettaro
Epoca di Vendemmia: seconda settimana di ottobre
Grado alcolico: 14 %
Temperatura di servizio: 18°C